Arte oggi, pensiero a colori o Kaos?

"Arte contemporanea tra figura, astratto e concetto, colore e frequenza di luce, ctonio e trascendente,
dialogo filosofico tra corpo e anima per trovare una nuova idea di umanità”.

da admin

“Arte contemporanea tra figura, astratto e concetto, colore e frequenza di luce, ctonio e trascendente, dialogo filosofico tra corpo e anima per trovare una nuova idea di umanità”.
“Noi tutti siamo esseri di luce, se riusciamo a capire questo semplice passo riusciremo a riprendere il nostro potere…”
Con questo intendo dire che noi siamo fatti di luce, piccole particelle che trasmettono energia e vibrano con una certa frequenza. I nostri pensieri, le emozioni e così anche la nostra realtà è fatta di colori,  sono vibrazioni che risuonano a diverse frequenze. La realtà che percepiamo si muove attorno ad altre realtà che non riceviamo anche se queste sono tutte attive nello spazio quantico e noi riusciamo a ricevere solo la PARTE DI realtà che risuona con la nostra frequenza. Il colore è vita, poiché un mondo senza colori sarebbe un mondo senza vita. I colori sono idee primordiali generate dall’inconscio, Luce Primordiale originaria e del suo contrario, l’Oscurità che nasconde i colori alla nostra vista. I colori sono creature della Luce la quale è Madre dei Colori. La Luce, il fenomeno primo dell’Universo, ci rivela, nei colori, lo spirito e l’Anima Vitale del nostro Mondo.


Da sempre, il colore ha rappresentato, nel comportamento dell’uomo, una scelta caratteriale e spirituale, anche quando egli lo usa in attività puramente artigianali e decorative, senza alcuna implicazione artistica o trascendentale. Gli artisti, da sempre, hanno attribuito all’accostamento dei vari colori, secondo una determinata armonia ed esigenza espressiva, un risultato psicologico, che doveva trasmettere al fruitore – al pubblico, all’osservatore – determinate reazioni, determinati comportamenti.
Lo studio dei colori ci porta a indagare le reazioni emotive, l’interiorità di una persona, da un punto di vista fisiologico, in base alle sensazioni che essi trasmettono in noi.
E’ sul linguaggio dei colori e la loro carica emotiva, che i colori puri in contrasto tra loro hanno un effetto misterioso sulla coscienza dell’uomo, anche a livello comportamentale. L’arte oggi potrebbe essere uno degli elementi in grado di mostrare la fragilità dell’umanità di fronte alle forme di violenza. Ma in questo nostro tempo l’arte contemporanea, soprattutto, non assolve appieno a questa funzione perchè divisa in diverse classiI: alcuni sono per il puro concetto, l’idea; altri alla ricerca di canoni di bellezza ; altri ancora impegnati nel sociale. non sono pochi, purtroppo, gli artisti contemporanei che dichiarano di non volersi occupare di denuncia politica perché convinti che l’arte abbia altre priorità e non deve sostituirsi alla politica. Un dibattito aprirebbe una riflessione sul contemporaneo e sulle innumerevoli possibilità dell’arte di farsi strumento di denuncia in un mondo di martiri, guerre, morte e abusi.


Le domande: ma l’arte serve solo a denunciare e sensibilizzare? Oppure l’arte può divenire strumento di inversione dello stato delle cose oggi? E’ sufficiente salire su una sedia vuota e gridare la nostra difesa sul mondo affinché le mani dell’umanità non si intingano sempre di sangue? Appare naturale che l’arte visiva è elemento muto, senza parola, che si esprime attraverso il dialogo interiore tra il pensiero e l’emozione e quindi l’astrazione e la concretezza materiale dell’opera realizzata, la stessa arriva allo spettatore con il processo contrario, materia, immagine, cromia, segni che si trasformano in emozioni. Oggi questo scambio tra arte e fruitore è sempre valido? E’ velleitario pensare che l’arte, unitamente alla Filosofia, possa creare un percorso dove l’emozione si fa parola attraverso la lettura filosofica di un opera anzichè di un critico d’arte? Il mondo è oggi chiuso nella sua rigida razionalità, nel suo rigido positivismo, la società della guerra si fonde sul principio di avversione verso il diverso. Potrebbero l’arte la filosofia, facendosi complementari l’una dell’altra, portare scompiglio in queste strutture? Un colore, un segno, una forma possono diventare pensiero attraverso la discussione filosofica sull’opera? Oppure l’arte deve restare distaccata dalla vita, in un limbo tra concetto e sogno, precludendosi ogni possibilità di trasformare la vita stessa? L’arte, attraverso l’artista, trova il suo spazio nel mondo parlando il linguaggio delle frequenze di luce, ossia le emozioni a cui il Filosofo potrebbe dare parola. Nella società di oggi l’arte non può più restare immobile tra critici e lusinghe, deve portare kaos in un ordine malato. Arte non è solo sogno e successo, è inclusione, abbattimento di ordini costituiti legati alla cultura della finanza e della guerra, abbattimento delle differenze di genere. Arte e filosofia potrebbero creare una catarsi di riflessione sull’umanità. Arte contemporanea non come elevazione intellettuale che crea barriere, ma dialogo tra razionale e astratto, ctonio e trascendente, corpo e anima per trovare una nuova idea di umanità.

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