Intelligenza artificiale tra mito e realtà. Il nuovo libro del Professor Giancarlo Elia Valori

da admin

La storia è fatta da diverse categorie di persone. Tra queste ci sono quelle che segnano il percorso dell’umanità grazie al contributo che riescono a dare alla crescita e al miglioramento del loro tempo e di quello delle generazioni future.

Il Professor Giancarlo Elia Valori è uno di questi uomini. Accademico di fama internazionale, tra i migliori dirigenti che abbiano prestato servizio all’Italia, tessitore instancabile di proficue relazioni internazionali che in più di un’occasione hanno evitato tensioni e conflitti in Medio Oriente come in altri scenari caldi, autore di libri che hanno anticipato temi che da lì a qualche decade sono diventati centrali nel dibattito internazionale.

Nei mesi scorsi il Professore ha aggiunto un prezioso contributo alla comprensione del mondo in cui viviamo e di quello che prenderà forma negli anni a venire. Il 30 novembre dell’anno scorso, infatti, Valori ha presentato il suo ultimo libro, Intelligenza artificiale tra mito e realtà – Motore di sviluppo o pericolo imminente? (Rubettino editore). L’ha fatto nell’aula Calasso della Facoltà di Giurisprudenza a La Sapienza di Roma.

Numerosi gli autorevoli esponenti del mondo accademico che sono intervenuti dal palco per rendere omaggio e insieme approfondire l’ultima opera del Professor Valori. Tra gli altri sono intervenuti il preside della Facoltà di Giurisprudenza Oliviero Diliberto, il Presidente della CONSOB Professor Paolo Savona e l’ingegner Pasquale Forte, uno dei massimi esperti mondiali di Intelligenza Artificiale.

Proprio quest’ultimo ha firmato la prefazione di questo importante volume. Il noto economista e industriale italiano ha dichiarato che la Quarta Rivoluzione Industriale è alle porte e che dobbiamo dotarci degli strumenti necessari per poterla affrontare. Siamo davanti a una stagione storica di crescita e innovazione che avverrà a ritmi esponenziali, portando cambiamenti radicali e un’onda lunga che coinvolgerà ogni ambito e ogni luogo non solo nel sistema produttivo, ma anche nei sistemi di gestione e ma anche in quelli di governance. Per essere più chiari, sì immagini che oggi un computer di media potenza abbia “la stessa intelligenza” di un essere umano; ebbene tra pochi anni quello stesso computer, enormemente potenziato dai progressi dell’IA, avrà l’intelligenza di tutte le persone che vivono oggi sulla terra e pochi anni dopo arriverà ad avere n volte l’intelligenza che tutta l’umanità è mai stata in grado di esprimere in tutta la sua storia.

L’intelligenza artificiale, come ben descritto dal Professor Valori, rivoluzionerà le nostre vite più di quanto le altre rivoluzioni industriali abbiano mai fatto in passato. Vivremo in città intelligenti, dove tutto sarà interconnesso grazie all’internet delle cose, estrarremo energia da fonti rinnovabili e ci sposteremo in mezzi a guida autonoma. A gestire il mondo di domani ci sarà l’intelligenza artificiale.

La narrazione magistrale che il Professor Valori offre ai suoi lettori è una guida alle tematiche principali sottese al tema dell’intelligenza artificiale. Da un lato è proposta un’analisi di tutte le tappe principali della rivoluzione in corso, dall’altra l’autore si spinge a indagare su questioni complesse, ponendo problemi ai quali non siamo ancora in grado di offrire soluzioni.

Una cosa però è certa: l’intelligenza artificiale sarà alla base della quarta rivoluzione industriale. Sarà un cambiamento radicale e profondo non solo del fare, ma anche del pensare. Una rivoluzione tecnica che ci proietterà in nuovi e quasi inscrutabili orizzonti quali i progressi enormi che saranno compiuti nei campi della robotica, dell’IoT, dei veicoli a guida autonoma, della stampa in 3D, della nanotecnologia, solo per citarne alcuni.

Il salto tra la nostra era e quella che stiamo per vivere è tale che il nostro mondo diverrà antiquato in poco tempo. Questo perché le innovazioni saranno tante e tali da creare un nuovo mercato e con esso una nuova rete di valori che alla fine soppianteranno ciò che conosciamo e ridisegneranno profondamente le aziende, i prodotti e le alleanze di mercato.

L’intelligenza artificiale si affermerà su ogni cosa, sarà “il campo dei capi che detiene i segreti che riorganizzeranno la vita del mondo”. L’IA sarà onnipresente fino a poter perfino diventare simbiotica con il mondo biologico. Si parla già ora di Human Enhancement: la possibilità d’integrare le potenzialità umane con le potenzialità offerte dall’artificial intelligence.

Tutte queste potenzialità, ora solo parzialmente immaginabili, offriranno grandi opportunità ma insieme anche grandi rischi. E’ proprio questo un punto centrale della pregiatissima opera del Professor Valori, indagare con profonda analisi le problematiche connesse all’avvento dell’IA.

Partiamo da questo: l’IA è programmata dall’uomo, che non è un essere privo di pregiudizi. Questo potrebbe portare a favorire alcune persone a discapito di altre sulla base del censo, del genere o della razza. Per fare un esempio. Se un algoritmo regola la guida di una determinata vettura e per un errore si verifica un incidente, quello stesso sistema di calcolo che gestisce la velocità e la direzione dell’automobile, sarà chiamato a compiere in una frazione di secondi scelte che causeranno la morte di un passeggero rispetto a un altro. Cosa succederà quando due macchine si scontreranno e in una ci sarà una donna al volante, mentre nell’altra un uomo? Un asiatico, un africano, un mussulmano, un ricco, un portatore di handicap? In questi casi si parla di etica delle macchine ed è un campo sul quale non si è ancora giocata alcuna partita.

C’è poi tutto il problema legato alla grande quantità di dati estratti dall’uso dei social media o dal riconoscimento facciale o vocale. Occorre allora risolvere non pochi interrogativi sulla privacy e sui diritti dei dati, un tema che si lega anche alla concentrazione d’informazioni e di potere. Potere che sarà nelle mani di pochissime persone, prima; quasi appannaggio dell’IA, dopo.

Sul piano economico, potremmo essere davanti a una crisi di sistema senza precedenti e senza pari prima d’ora. Occorre già da ora aprire una riflessione sui posti di lavoro oggi ricoperti dall’uomo, e che domani saranno occupati dalle macchine. Il libro argomenta con precisione le stime per i prossimi decenni, quando già nel 2055 metà delle funzioni che l’uomo oggi svolge e per cui è pagato verranno automatizzate. Occorrerà allora reinventarci.

Dovremmo anche porci il serio problema di un possibile passaggio dall’intelligenza artificiale debole tipica dell’imitation game, a quella forte, in cui la macchina è in grado di apprendere autonomamente, agire spontaneamente, insegnare ad altri sistemi di IA, diventando sempre più simile all’essere umano, fino a superarne le capacità.

Pasquale Forte pone il punto sul fatto che l’algoritmo definitivo sarà l’ultima cosa che dovremo inventare, perché una volta entrato in azione sarà lui a costruire tutto quello che ancora dev’essere creato. Non dobbiamo far altro che dargli una certa quantità sufficiente di dati del tipo giusto e l’IA scoprirà la conoscenza che vi è racchiusa. Dategli un video e imparerà a vedere; dategli una biblioteca e imparerà a leggere; dategli i risultati di esperimenti fisici e lui, l’algoritmo definitivo, scoprirà tutte le leggi della fisica, comprese quelle che noi non abbiamo ancora capito.

Per questo la rivoluzione tecnica dev’essere affiancata da una rivoluzione di pensiero, una capacità di ragionamento capace di evolversi insieme alla tecnologia, una crescita intellettuale in grado di prevedere più di quanto non stiamo facendo noi oggi.

Occorrono ordine, leggi e azioni politiche mirate. Occorre dare risposte a dilemmi filosofici ed etici. Occorre colmare tutte queste lacune velocemente. Per questo il saggio del Professor Valori è tanto importante, perché sono i testi come questo che ci aiutano a sviluppare un pensiero critico e bilanciato, e, in questo caso, ci permettono d’iniziare a comprendere quanto sia profonda la tana del Bianconiglio. Se non ci fossero saggi tanto precisi e lungimiranti, non ci porremmo nemmeno il problema dell’importanza di un dibattito attorno a questi temi. La conseguenza? Finiremo per cercare di governare qualcosa che non conosciamo.

Tra le pagine del libro del Professor Valori emerge la necessità che l’uomo mantenga le redini della tecnologia, per fa sì che questa obbedisca sempre a principi di buon governo in cui possano prevalere i valori della giustizia. Occorre far in modo che anche dopo la quarta rivoluzione, l’uomo resti al centro del nostro agire e delle nostre preoccupazioni serve un Nuovo Umanesimo capace di salvare la dignità dell’essere umano.

E’ indubbio, come hanno evidenziato tutti gli studiosi che hanno partecipato alla presentazione del libro, che chi governerà l’intelligenza artificiale, governerà il mondo. E lo farà in una maniera tale che non si riuscirà a ristabilire un equilibrio tra i diversi stati se non con il loro consenso. Invece di competere per arrivare per primi a staccare gli altri, i potenti della terra, politici e imprenditori, dovrebbero sedersi attorno a un tavolo per darsi delle regole su come potrà essere gestita la quarta rivoluzione e il mondo in cui vivranno i nostri nipoti.

Occorre dunque uno spirito collaborativo che permetta di disegnare insieme quello che sarà lo sviluppo prossimo dell’umanità. Se oggi è possibile pensare che queste tecnologie possano essere utilizzate a fin di bene, non dobbiamo dimenticarci che il dualismo tra bene e male, il manicheismo, è un elemento umano che non abbiamo mai superato.

Il futuro sarà allora buono o cattivo, come ha evidenziato il Professor Diliberto, a seconda delle scelte che noi faremo nei prossimi anni. L’intelligenza artificiale, ha proseguito il Preside della Facoltà di Giurisprudenza, non è il problema, casomai è l’uso che ne faremo a determinare conseguenze potenzialmente catastrofiche.

Il Presidente della CONSOB, Professor Paolo Savona, è intervenuto sul tema dei rischi connessi all’IA, dicendosi più preoccupato per il pericolo derivante dal ritardo con cui il legislatore sta lavorando sulla sua regolamentazione. Secondo Savona il capitolo centrale è quello intitolato Lo stato dell’arte. Qui si descrive come la maggior parte delle persone non sono preparate per la rivoluzione che presto vivremo. Occorre colmare questa ignoranza, spiegare che cosa c’è in gioco, affinché si possa dibattere pienamente sulle conseguenze, anche solo astrattamente pericolose, che rischiano di oscurare la nuova era. Viviamo in un mondo di contraddizioni che devono essere risolte grazie all’IA, non possiamo aggiungere paradossi a quelli che già esistono. In un momento storico in cui un miliardo di persone rischia di morire di fame e un altro miliardo rischia di morire per le conseguenze dell’obesità l’avvento dell’IA dev’essere d’aiuto, non possiamo permettere che crei maggiori sperequazioni e incongruenze.

In aiuto al mondo di domani arriva questo straordinario libro del presente. Il Professor Elia Valori si conferma una volta di più un libero pensatore, un uomo illuminato che usa la sua cultura enciclopedica al servizio del progresso collettivo, senza impegnarla in speculazioni e discussioni sterili. Un uomo della stessa statura di quelli che stanno nei libri di Storia.

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